“L’unico momento in cui mi sento vivo è quando dipingo” spiegava il grande maestro Van Gogh e dopo aver visitato la mostra multimediale di Firenze non possiamo che non crederci.
Il pittore olandese rivive letteralmente nei suoi quadri con “Van Gogh Alive”: oltre 3mila immagini in movimento suoni e colori nella fascinosa location della chiesa sconsacrata “Santo Stefano al Ponte” di Firenze.
E’ proprio qui che siamo approdate per vedere l’esposizione non esposizione.
La mostra non mostra. Un percorso d’immagini in un non luogo che racconta e riaccende i riflettori su Vincent Van Gogh (1853-1890), l’artista maledetto. Il poeta della tela che nella sua breve vita, tormentata da enormi angosce e ansie esistenziali, arrivò al punto di concludere tragicamente la sua esistenza suicidandosi.
E questo suo dolore, le sue paure, si ritrovano proiettate su questi enormi muri.
Dopo aver acquistato il biglietto e aver percorso un corridoio, dove sono appesi i quadri descrittivi dell’artista, ti ritrovi a salir e circa 10 gradini e boom con il naso all’insù la chiesa sconsacrata apre l’orizzonte di un vero e proprio spettacolo di quadri giganti.
L’altare, il pavimento, il soffitto, il tetto e il portone sono delle gigantesche tele che rapiscono e fanno volare con la fantasia.Si “indossano” i suoi pensieri, i colori aiutano a capire qualcosa in più della sua anima e le stelle, quelle del celebre dipinto “la nottestellata”ti rapiscono e la pelle d’oca lascia il posto alla commozione.
“Sogno di disegnare e poi disegno il mio sogno” raccontava Van Gogh mentre la sua follia lo divorava giorno per giorno. Le sue parole, la sua scrittura anche quelle sono proiettate nei suoi diari; “I mangiatori di Patate”,“I Girasoli”e il “Il campo di Grano”, la natura e i suoi paesaggi, i fiori, la sua città, la sua Francia, Parigi e il Giappone.
Tante emozioni si mescolano fra le contraddizioni dei quadri, le musiche e i suoi girasoli.
Un percorso ma anche una vera e propria esperienza per i visitatori, sia grandi e piccoli, e l’amarezza probabilmente per un “genio” non riconosciuto tale se non dopo la sua scomparsa.
Questo nuovo mondo di affrontare e visitare una mostra. Questi occhi con cui scrutare e analizzare le opere del maestro olandese per noi sono risultati, senza meno, un esperimento d’arte ben riuscito.
La Grande Exhibition dopo aver conquistato tutto il mondo con il suo SENSORY4 che, utilizza 40 proiettori ad alta definizione ed una grafica ulti canale, fa letteralmente vivere un indimenticabile esperienza multimediale
Uscendo fuori dalla mostra un solo pensiero ci ha attraversato: chissà cosa avrebbe pensato l’artista, un vero e proprio asociale dell’800, che morì in pena follia, da solo e convinto che nessuno l’amasse davanti al successo planetario?
Aveva ragione quando diceva che “Le grandi cose sono fatte dalla somma di piccole cose” è stato così per lui senza saperlo e volerlo! L’esposizione “Van Gogh Alive” proseguirà fino al 2 giugno.
Info: www.vangoghalive.it
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