Le Asociali http://www.leasociali.it Le Social Blogger che cercavi per promuovere i tuoi eventi in romagna Mon, 04 Jul 2016 10:46:32 +0000 it-IT hourly 1 https://wordpress.org/?v=4.4.33 http://i0.wp.com/www.leasociali.it/wp-content/uploads/2016/05/cropped-logo.png?fit=32%2C32 Le Asociali http://www.leasociali.it 32 32 ‬Tanti auguri Aquafan! 30 an is megl’ che uan! http://www.leasociali.it/tanti-auguri-aquafan-30-an-is-megl-uan/ http://www.leasociali.it/tanti-auguri-aquafan-30-an-is-megl-uan/#respond Mon, 27 Jun 2016 15:25:09 +0000 http://www.leasociali.it/?p=9261 “30 an is megl’ che uan!”, ovvero 30 anni di emozioni, divertimento, ricordi che 
si sono accumulati dal 1987 sulla collina di Riccione. Credo di aver avuto 4 o 5 anni la prima volta che sono stata ad Aquafan. Una sera estiva degli anni ’90: la gente si buttava giù da alcuni scivoli su dei “ciambelloni”. […]

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30 an is megl’ che uan!”, ovvero 30 anni di emozioni, divertimento, ricordi che 
si sono accumulati dal 1987 sulla collina di Riccione.

Credo di aver avuto 4 o 5 anni la prima volta che sono stata ad Aquafan. Una sera estiva degli anni ’90: la gente si buttava giù da alcuni scivoli su dei “ciambelloni”. Per anni ci sono passata davanti percorrendo la A14 in direzione sud, osservando dalla strada il cartellone “AQUAFAN” che svettava sulla collina.

Ci sono tornata solo da adolescente quando il parco 13521983_10210220492373984_7576418095878526625_naveva oramai assodato il suo successo trasversale tra turisti e locali e nel frattempo era cresciuto sia come attrazioni, che nella sua lussureggiante vegetazione. Tra Piscina Onde ed il palco di Radio Deejay erano intanto passati personaggi televisivi e musicali all’inizio delle proprie carriere: da Fiorello a Gerry Scotti, fino a Jovanotti.‬

Dal 1987, ogni stagione Aquafan si è rinnovato, è cresciuto, consolidando il proprio successo. Il 25 giugno, prima vera giornata di caldo afoso in questa estate 2016, sono iniziati i festeggiamenti per l’attuale 30esima stagione, che sarà ricca di appuntamenti per celebrare ogni giorno questa ricorrenza.‬ ‪Tanti dei personaggi che sono stati parte della storia di questi primi 30 anni hanno voluto fare gli auguri al parco di Riccione e c’è anche chi, come Valentino Rossi, ha promesso che farà un salto direttamente in Riviera per portare i propri saluti di persona.‬

‪Trent’anni fa, ha confidato Linus durante i saluti di apertura dei festeggiamenti, era davvero impossibile immaginare che una piscina e qualche “ramoscello” sarebbero diventati ciò che il parco è oggi. Aquafan si è trasformato, di anno in anno, in un vero e proprio luogo di culto per i giovani turisti, ma anche per gli stessi residenti.

La Piscina Onde, lo StrizzaCool, il Kamikaze, l’Extreme River, gli Schiuma Party sono entrati di diritto nel “mito” della Riviera Romagnola. Ed il verde è aumentato, cresciuto in modo esponenziale, trasformando Aquafan in una vera e propria oasi oltre che, come ha ricordato Fiorello, diventando un luogo ideale per le coppiette: “Ah se gli anfratti dell’Aquafan potessero parlare chissà cosa vi racconterebbero“.‬ 

Durante il proprio messaggio di auguri‪ il comico Paolo Cevoli, grande amico di Aquafan tanto da aver avuto l’onore di inaugurare nel 2010 lo StrizzaCool, si è invece concentrato sui dati: “Trent’anni… mi fa che in tutti questi trent’anni quanti culi sono scivolati giù quei scivoli?”. Una cifra difficile da quantificare, ciò che è certo è che oltre 12 milioni di ospiti in questi 30 anni hanno varcato la soglia del parco e hanno immerso i loro piedi nella Piscina Onde.‬

‪E come dargli torto?‪

by Elisa Drudi

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I nidi di Graziano Spinosi, quando la materia plasma la vita http://www.leasociali.it/i-nidi-di-graziano-spinosi-quando-la-materia-plasma-la-vita/ http://www.leasociali.it/i-nidi-di-graziano-spinosi-quando-la-materia-plasma-la-vita/#respond Mon, 30 Nov 2015 17:14:34 +0000 http://www.leasociali.it/?p=1955 Sarà stato l’odore della natura ad attirare la nostra attenzione. Forse quella del rattan o la cera d’api di cui sono fatte alcune sculture, oppure la forma singolare di alcuni oggetti di ferro. Certo è che la curiosità delle donne davanti a delle calzature molto singolari è stata inarrestabile. Si, perché le scarpe in questione […]

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Sarà stato l’odore della natura ad attirare la nostra attenzione. Forse quella del rattan o la cera d’api di cui sono fatte alcune sculture, oppure la forma singolare di alcuni oggetti di ferro. Certo è che la curiosità delle donne davanti a delle calzature molto singolari è stata inarrestabile. Si, perché le scarpe in questione sono fatte di paglia o di ferro, hanno i dentini di plastica o sembrano delle “scale” in miniatura.

Curiosando qua e là nelle vie del centro di Rimini ci siamo imbattute in un’esposizione molto interessante nello spazio Augeo Art Space.

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Da settembre nello storico palazzo Spina, che si sposa perfettamente con il tema della mostra, si respira l’odore dei campi di grano, si trovano forme riprodotte dalla natura, creature in metamorfosi come i “nidi” romagnoli.

Quelli che da bambino e ancora oggi l’autore studia e fa rivivere.

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Ogni opera riassume un ciclo di vita – racconta lo scultore Graziano Spinosi – per fare un nido impiego all’incirca 9 mesi, curiosamente, lo stesso tempo di una gravidanza”.

I nidi, quelli della foto, sono quelle opere che raccontano di quel grembo materno, quel guscio, nido, sacco, quello spazio che contiene e genera la vita.

Una magia unica nella forma e nell’odore del materiale.

E pensare che a noi la cera d’api ricorda la crema di una nota marca di cosmetici e che proprio non avremmo pensato di trovare un giorno amalgamata insieme alla resistente fibra vegetale estratta dall’omonima palma, il rattan.

L’arte è arte, non si discute, e così noi ci siamo lasciate trasportare nell’amore, nell’ossessione, del genio che le ha prodotte. Delle naviganti in tre lembi di terra, tre stanze, in cui la materia si conserva e genera.

Un viaggio fra giganteschi nidi posti a terra o appesi sulle pareti, le opere di ferro di grandi dimensioni degli anni duemila e la sala con le curiose, estrose, particolari calzature realizzate con svariati materiali dedicate ad autori, ballerini e artisti degli anni novanta. Scarpe realizzate al Pastificio Cerere di Roma, dove l’artista ha vissuto e lavorato.

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Tre spazi distinti e anime comunicanti che raccontano il mondo di Graziano Spinosi. Uno scultore, lui stesso ci ha specificato, dalla tenera età di 16anni. Stesso periodo di tempo che lo lega all’insegnamento all’Accademia di Belle Arti di Ravenna.

La storia della sua vita è racchiusa in questa esposizione, “Breve Antologica 1990 – 2015“, visitabile ancora fino al 12 dicembre 2015. Un mestiere probabilmente che ha scelto, e l’ha scelto, già da quando in quei campi di grano di Santarcangelo, dove è nato e cresciuto, la curiosità verso la materia l’ha portato a creare e sperimentare. E proprio come l’artista, in questo nostro girovagare nell’esposizione, abbiamo “ascoltato” le sue opere e “assaporato” la sua campagna. L’odore dell’erba fresca, il ronzio delle api, il ferro filato della recensione dei campi, le nuvole che sembrano cotone, l’odore dei fiori e il sole che scalda. Si per un attimo abbiamo immaginato quel “nido”, quella casa, in cui tornare o partire per sognare.

Guarda il video!

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Per segnalarci altre opere, mostre, esposizioni scriveteci info@leasociali.it

 

 

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“Ferramenta” di Santarcangelo: Accoglienza Romagnola in stile Newyorkese http://www.leasociali.it/ferramenta-di-santarcangelo/ http://www.leasociali.it/ferramenta-di-santarcangelo/#respond Sun, 29 Nov 2015 14:53:31 +0000 http://www.leasociali.it/?p=1923 Rimini – Santarcangelo, 12, 2 Km. Tempo impiegato in auto: 20 minuti ad andatura media (vabbè questo dicono le cartine, in realtà in 15 minuti bastano e avanzano). Insomma poco più di 6 miglia per cambiare completamente atmosfera. Chi vive a Rimini lo sa, se vuoi cambiare aria e respirare un clima più cool e cultural […]

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RiminiSantarcangelo, 12, 2 Km. Tempo impiegato in auto: 20 minuti ad andatura media (vabbè questo dicono le cartine, in realtà in 15 minuti bastano e avanzano).

Insomma poco più di 6 miglia per cambiare completamente atmosfera. Chi vive a Rimini lo sa, se vuoi cambiare aria e respirare un clima più cool e cultural chic devi percorrere quelle famose 6 miglia e giungere a Santarcangelo.


Terra di poeti e di rara bellezza, questo piccolo paese dell’entroterra romagnolo sembra non sbagliare mai un colpo. Soprattutto quando si parla di intrattenimento culturale e ristorazione.

Beh anche noi Asociali, qualche sera fa, avevamo bisogno di cambiare aria . Stanche della nebbia riminese e dei soliti locali del centro abbiamo deciso di fare un giro nella graziosa Santarcangelo, certe che anche questa volta non ci avrebbe deluso.

La Ferramenta ti fa l’occhiolino appena arrivi in paese. Si trova proprio in Piazza Ganganelli, questo nuovissimo locale dall’aspetto molto newyorkese e dall’accoglienza decisamente romagnola. Fusion come i piatti proposti dalla cucina. Ma prima di farvi venire l’acquolina in bocca, vogliamo raccontarvi l’atmosfera che si respira tra le vecchie mura di una Vecchia Ferramenta trasformata in un delizioso e “caldo” ristorante.

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Per chi è stato a Brooklin, l’impatto con la Ferramenta ti riporta immediatamente ai locali cool di Dumbo. Industrie dismesse riportate a nuova vita e trasformate in locali di tendenza, grazie al sapiente mix tra architettura industriale, luci calde e design ultra moderno.
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Scopriamo, poi,parlando con Paolo Salvini, socio e “oste” del Ristorante, che l’assonanza tra Santarcangelo e Brooklyn non è poi così “campata in aria”. La Ferramenta Semprini prima di diventare la Centenaria Ferramenta di Santarcangelo ebbe un breve trascorso Americano. Si narra infatti che la famiglia Semprini negli anni ’30 decise di seguire l’onda migratoria verso il nuovo continente e aprire una Ferramenta italiana nella Grande Mela. L’avventura, però non ebbe un epilogo felice. A quanto pare fu proprio a causa di una banda del famigerato Al Capone che i Semprini ritornarono definitivamente in terra natìa.

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Oggi, questa nuova Ferramenta sembra racchiudere in se questa duplice anima. Quella tradizionale delle pareti senza intonaco, riemerse grazie a un’importante opera di recupero, degli antichi mobili che costituivano l’arredamento della vecchia Ferramenta: pannelli portachiavi in legno, un enorme cassettiera degli utensili e perfino la vecchia insegna luminosa con il simbolo della chiave.

E poi l’innovazione in una cucina superaccessoriata obbligatoriamente Open Space dove vengono ideati, pensati e cucinati piatti che ricordano quelli della nonna ma con un sapore tutto nuovo. Dal pollo alla diavola, che qui diventa “Pollo Stirato”, alla Parmigiana, baluardo di ogni cucina italiana che qui viene proposta come una sorta di millesfoglie di melanzane. E poi la pizza/focaccia realizzata rigorosamente con pasta di lievito madre, leggera e soffice come zucchero filato. CONSIGLIO “APPASSIONATO”, non pensate di fermarvi prima del dolce. Qui non è contemplato abbandonare la tavola prima di aver assaggiato uno dei meravigliosi dolci al cucchiaio messi in bella mostra sul bancone d’ingresso. Una vera goduria per gli occhi e per il palato.

Alla dieta, come al solito, ci pensiamo da lunedì.

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Hai provato anche tu La Ferramenta? Oppure vuoi segnalarci un nuovo locale? Scrivici a info@leasociali.it

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Scatta, tagga e pubblica: un pomeriggio con gli Instagramers riminesi http://www.leasociali.it/scatta-tagga-e-pubblica-un-pomeriggio-con-gli-instagramers-riminesi/ http://www.leasociali.it/scatta-tagga-e-pubblica-un-pomeriggio-con-gli-instagramers-riminesi/#respond Sun, 08 Nov 2015 08:00:53 +0000 http://www.leasociali.it/?p=1827 Conoscere i volti dietro gli account di Instagram e condividere dal vivo la passione per la fotografia istantanea. Questi gli obiettivi degli Instameet, incontri dedicati a tutti gli Instagramers. A Rimini si è svolto sabato 7 novembre e come location è stata scelta uno dei luoghi simbolo della città: la Domus del Chirurgo Eutyches. Abbiamo […]

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Conoscere i volti dietro gli account di Instagram e condividere dal vivo la passione per la fotografia istantanea. Questi gli obiettivi degli Instameet, incontri dedicati a tutti gli Instagramers. A Rimini si è svolto sabato 7 novembre e come location è stata scelta uno dei luoghi simbolo della città: la Domus del Chirurgo Eutyches.


Abbiamo approfittato dell’incontro per chiacchierare con i tre componenti del team riminese che gestisce la pagina ( @500_bianca @aspire81 @giobbepelle ) e per scoprire alcune curiosità sulla community di Igersrimini. Al momento l’account Instagram accoglie oltre 3300 seguaci, 1300 gli scatti che immortalano scorci della città e della provincia di Rimini, ma numerosi sono anche le foto che vedono protagonisti il cibo, i volti e le tante manifestazioni che si svolgono sul territorio.
La zona più geo localizzata è il mare, soprattutto il porto: a farla da padrone gli invernali scatti malinconici ed il mare in tempesta. A seguire tra le aree più fotografate il centro storico, in particolare il ponte di Tiberio, che affascina migliaia di turisti. Tra gli scatti più amati dai gestori dell’account, uno che li ritrae con tutto il team igers Emilia Romagna.

Instagram Photo

 

“Molti diranno che non è divertente (anche se le facce sono buffe)” – ci hanno raccontato – “ma quello che ha realizzato questa foto è un team, un incontro, perché Instagram porta a questo, facce sorridenti e incontri con altri in tutta Italia”.

 

 

La community mondiale di Instagramers è stata fondata nel 2011 da Philippe Gonzalez, in Italia sono presenti circa 95 community tra regionali e locali. Dal 2013 Instagramers Italia è associazione nazionale finalizzata alla conoscenza e diffusione di Instagram e della mobily photography.

L’incontro di sabato è stato anche l’occasione per la premiazione del challenge Centro DiVino 15.

Instagram Photo

 

Centrodivino 15 foto Instagram

Instameet foto di gruppo

Centrodivino 15 foto Instagram

Per maggiori informazioni sulla community visita il sito di Instagramersitalia

 

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Freddo e pioggia? Usciamo! http://www.leasociali.it/freddo-e-pioggia-usciamo/ http://www.leasociali.it/freddo-e-pioggia-usciamo/#respond Wed, 21 Oct 2015 10:48:26 +0000 http://www.leasociali.it/?p=1799 In effetti la terna magica tisana-plaid-tv potrebbe avere la meglio su ogni altro “concorrente” in queste prime cupe e piovose giornate d’autunno. Se ci aggiungiamo la stanchezza, il calduccio di casa e la comodità del divano al termine di una lunga giornata non ci sono dubbi: ma chi ci fa uscire di casa che fuori […]

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In effetti la terna magica tisana-plaid-tv potrebbe avere la meglio su ogni altro “concorrente” in queste prime cupe e piovose giornate d’autunno. Se ci aggiungiamo la stanchezza, il calduccio di casa e la comodità del divano al termine di una lunga giornata non ci sono dubbi: ma chi ci fa uscire di casa che fuori è freddo e magari piove?
In realtà l’autunno, soprattutto in Riviera, offre tante possibilità e occasioni per uscire. Noi ve ne forniamo ben cinque.


1. Si sta come d’autunno sugli alberi le foglie. 
È il tempo ideale per godere dei colori dell’autunno. Il verde lascia spazio al rosso intenso, la strada si riempie di foglie, il mare privo di turisti offre tutta la sua forza e maestosità davanti ai nostri occhi. Se poi tra le vostre passioni ci sono la pittura, la fotografia o siete semplicemente animi romantici, allora questo è il momento ideale per uscire. Fuori c’è un mondo magico da ritrarre e nessuno vi darà fastidio mentre attingerete a tutto il vostro lato artistico. Armatevi della macchina a pellicola del nonno o del cavalletto da pittore dello zio e uscite alla ricerca dell’inquadratura perfetta.

Foglie autunno Rimini

 

2. Free your mind.
Il silenzio regna sovrano: sono tutti in casa al caldo e magari sorseggiano una cioccolata. Questo è il momento adatto per prenderci una pausa, uscire e assaporare un po’ di tranquillità, stretti nel nostro strato di sciarpe e maglioni. In piedi, fermi a scrutare il mare dalla palata, oppure camminando lungo la spiaggia: la natura ci strizza l’occhio e ci fornisce gratuitamente suoni meravigliosi per aprire la nostra mente e liberarci dalle preoccupazioni quotidiane.

 

3. Discover Rimini.
A piedi e lentamente: il modo migliore per scoprire e riscoprire la città. Prendete il vicolo che generalmente saltate perché vi fa allungare la strada verso il lavoro, fermatevi sui gradoni accanto alla Far e contemplate piazza Cavour da una diversa angolazione, attraversate i tanti borghi da cui è composta la città, osservatene i dipinti sui muri. L’occhio distratto con cui quotidianamente la attraversiamo sarà più sensibile e pronto a meravigliarsi delle bellezze di cui Rimini è ricca.

 

4. Più forti del freddo.
Una delle cose che può sembrare antitetica rispetto all’inverno è l’attività fisica all’aperto. Il segreto in questo caso è “fare squadra”. La motivazione spesso scarseggia, ma cosa c’è di meglio di una bella camminata nell’entroterra o fare nordic walking sulla spiaggia con un folto gruppo di amici?
E il lunedì mattina potrete raccontare orgogliosi ai vostri colleghi le imprese realizzate durante il weekend: dei veri Highlander!

 

5. Due cuori e un ombrello.
Angolo romanticismo. Ma cosa c’è di più sdolcinato di una passeggiata in autunno, stretti alla propria metà attraversando il freddo? Certo potrebbe piovere, quindi portatevi sempre dietro un ombrello! In caso di maltempo, la lotta per il suo possesso potrebbe anche causare una violenta lite di coppia: fondamentale sarà avere con voi anche una mantella – ce ne sono alcune di plastica grandi come un pacchetto di fazzoletti-. Fornitela alla vostra metà ricordando con risolutezza di chi sia l’ombrello: non potrà far altro che lasciarvi il potere.

In conclusione, uscite e godete dell’autunno oramai alle porte. E che il freddo sia con voi.

 

Asociali instagram mare inverno

Mare d’inverno

Sto facendo una passeggiata sulla spiaggia,
c’è un odore intenso di mare e di pioggia,
ed una brezza freschissima mi accarezza il volto
e scompiglia ,affettuosamente,
come una mano amica i miei capelli.
La sabbia bagnata scivola sulle mie scarpe,
con un movimento veloce e costante,
al ritmo dei miei passi.
Mentre cammino penso che sarebbe bellissimo
se potessi rimanere qui per sempre,
su questa spiaggia,
deserta e silenziosa così lontana dal mondo,
e diventare magari una conchiglia
per essere accarezzata in eterno dalle onde del mare.
Giovanna Palo

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Bologna, we love you! http://www.leasociali.it/bologna/ http://www.leasociali.it/bologna/#respond Mon, 05 Oct 2015 15:39:23 +0000 http://www.leasociali.it/?p=1767 Oggi Bologna si ferma in occasione di San Petronio, il patrono della città, e noi proprio oggi la vogliamo celebrare, irrimediabilmente innamorate di quello straordinario ritmo accelerato con cui la città si sta muovendo facendo spazio a nuove tendenze e avanguardia. Nelle ultime quattro settimane ci siamo andate un paio di volte, approfittando del week-end, […]

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Oggi Bologna si ferma in occasione di San Petronio, il patrono della città, e noi proprio oggi la vogliamo celebrare, irrimediabilmente innamorate di quello straordinario ritmo accelerato con cui la città si sta muovendo facendo spazio a nuove tendenze e avanguardia.

Nelle ultime quattro settimane ci siamo andate un paio di volte, approfittando del week-end, ma abbiamo già in mente di ritornarci tra pochissimi giorni.

Del resto sono davvero tante (anzi tantissime!), le cose belle che stanno succedendo in questo posto che, seppur non si è dimenticato di mortadella e tortellini, oggi scopre un gusto più contemporaneo e smaccatamente internazionale.

A quanto pare non siamo solo noi, nel nostro piccolo, a pensarla così: avete già visto il recente servizio che il New York Times le ha dedicato? Se ve lo siete persi lo potete vedere qui, un itinerario di 36 ore che si snoda tra shopping tips, cultura, pezzi di grande storia italiana e indirizzi gourmet da scovare tra portici e piazze.

Noi qui vi raccontiamo la nostra Bologna, nuova, seduttiva, così international e così local al tempo stesso. Eccola. 

 

Il Quadrilatero di Bologna, inserito anche nell'itinerario del New York Times

Il Quadrilatero di Bologna, inserito anche nell’itinerario del New York Time

Siamo arrivate all’ora di pranzo, affamate (!), e allora subito in direzione Quadrilatero dove, in mezzo alle vecchie botteghe alimentari e alle osterie tipiche che ci sono da sempre, ci piace scovare quelli che chiamiamo food box, cioè contenitori gastronomici contemporanei nei sapori e nel format, come ad esempio il Mercato di Mezzo. Il tempo veloce di una birra Baladin e una tartare di tonno con zenzero e semi di papavero e via verso la Biennale della Fotografia Industriale. Sono ben 14 le mostre in giro per la città, noi abbiamo iniziato da quella di David LaChapelle in esposizione all’Istituto delle Belle Arti con una decina di scatti. Le foto ritraggono paesaggi di plastica realizzati con rifiuti e scarti industriali, dove non c’è apparente traccia del fattore umano. Il contrasto tra le architetture della struttura storica che ospita la mostra e il forte messaggio delle immagini in esposizione si fa sentire a voce alta ed è proprio in questa paradosso disarmonico tutto il fascino di Fotoindustria. Per visitarle c’è tempo fino all’1 Novembre: registrandosi sul sito o direttamente all’ingresso di una delle tappe fotografiche si riceve un badge valido fino a questa data per l’accesso gratuito a tutte le esposizioni. Da non perdere, secondo noi.

FOTOINDUSTRIA

David LaChapelle – Fotoindustria, Bologna

Il nostro sabato bolognese è proseguito con un paio di tappe lungo il percorso della Bologna Design Week, prima edizione di un evento off creato in occasione del Cersaie. Anche in questi caso, come per la Biennale, lo sviluppo è diffuso così che l’evento diventa un tutt’uno con la città coinvogendo negozi, palazzi storici, cortili e memoria storica. Gli happemig erano talmente tanti che abbiamo dovuto fare delle scelte e abbiamo iniziato dalla preview delle serie limited edition Emilio Pucci per Kartell, all’interno dell’official store dietro a Via Indipendenza. L’idea che ispira la collezione (in arrivo sul mercato da novembre 2015) è la celebrazione del travelling, ogni pezzo è un pezzo di mondo a portata di mano, un inno ai globetrotter contemporanei che velocemente e con disinvoltura si muovono tra a Shangai, New York, Parigi, Milano, Londra, Roma…

Bologna Design Week Kartelle "World of Emilio Pucci Edition"

Bologna Design Week Kartelle “World of Emilio Pucci Edition”

L’idea della Maison italiana, infatti, è stata quella di dedicare una poltroncina ad ognuna di queste metropoli, eterne eppure mai uguali a sé stesse. Il tempo di due foto e di un frizzantino per poi spostarsi in Galleria Cavour. Qui ci siamo ritrovati tra installazioni multimediali, esposizioni pop up e temporary exibithion che, invadendo d’arte e di design gli spazi comuni e il percorso shopping, non hanno fatto altro che amplificare il già alto tasso di creatività le vetrine dei negozi in Galleria sprigionano tutto l’anno. E così, tra una vetrina e l’altra, ci è venuta una voglia irresistibile di una tappa shopping in Via Marchesana, dove c’è uno tra i nostri indirizzi preferiti quando si parla di moda. Si chiama Hidden Forest Market ed è un piccolo concept dove si respira un’atmosfera fortemente international. Qui i ragazzi dello staff ci hanno spiegato che, Joy, la stilista del brand, è una coreana che si è innamorata dell’Italia dove da un paio d’anni vive e lavora disegnando queste collezioni, al 100% Made in Italy. In sintesi un po’ come la nostra giornata a Bologna, dove ci siamo sentite “a casa” respirando il mondo e noi Asociali, da sempre viaggiatrici irriducibili, a questo brivido ancora non riusciamo a resistere… Ecco perché giovedì torneremo a Bologna al roBOt Festival che porta in città la migliore avanguardia musicale e digitale internazionale. See you there!

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roBOt Festival – Bologna, 8/10 ottobre

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Una domenica a Passo d’Uomo http://www.leasociali.it/a-passo-duomo/ http://www.leasociali.it/a-passo-duomo/#respond Mon, 07 Sep 2015 11:48:49 +0000 http://www.leasociali.it/?p=1761 Ci chiamiamo @sociali perché a volte siamo talmente connesse da sembrare disconnesse dalla realtà, ma  ieri pomeriggio siamo state al Passo d’Uomo Festival e abbiamo fatto un’eccezione, cioè ci siamo totalmente ed effettivamente disconnesse. Per un paio d’ore abbiamo scelto di fare un po’ di sano digital detox per ricollegarci a noi stesse attraverso la dimensione del tempo, lento, […]

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Ci chiamiamo @sociali perché a volte siamo talmente connesse da sembrare disconnesse dalla realtà, ma  ieri pomeriggio siamo state al Passo d’Uomo Festival e abbiamo fatto un’eccezione, cioè ci siamo totalmente ed effettivamente disconnesse.

Per un paio d’ore abbiamo scelto di fare un po’ di sano digital detox per ricollegarci a noi stesse attraverso la dimensione del tempo, lento, e dello spazio naturale.

Tra gli undici tragitti in mezzo alla natura in programma per questa quarta edizione abbiamo scelto di andare alla scoperta dei paesaggi naturali e culturali della Valconca attraverso i paesaggi della riserva di Onferno.

Due ore di cammino, dal pomeriggio al tramonto, che ci hanno tolto il fiato (non solo letteralmente…) rapite dalla suggestione dei panorami che passo dopo passo ci hanno saputo sorprendere ed emozionare profondamente, rendendoci via via da protagoniste della camminata a spettatrici dello spettacolo della natura.

E quando sono i boschi e le campagne a fare da teatro, le ambientazioni sceniche diventano perfette per fare da sfondo a performance artistiche inattese in cui l’intensità dell’arte si fonde con quella della natura.

Arte e Paesaggi - A Passo d'Uomo Festival

Noi abbiamo assistito a quella sul convivio a cura di Claudio Gasparotto che ha saputo magistralmente trasformare la condivisione della tavola in un atto rituale intervenendo con incursioni coreografiche sulle fasi di allestimento delle vivande e della preparazione dei cibi.

La giornata si è conclusa con un’ottima cena alla Fattoria Caracol in cui, di nuovo, era la natura ad essere al centro con i suoi frutti dal sapore autentico e ruvido. Quando siamo tornate a casa il senso di pace interiore, convinte che ogni tanto trascorrere una giornata scandita dai ritmi naturali, senza alcuna fretta né stress, è un’ottima idea per fare un viaggio per l’anima all’insegna di semplicità e meditazione.

Purtroppo il Festival è già finito per quest’anno, ma se avete voglia di seguire il nostro consiglio c’è un’altra occasione per rallentare il passo: è stata prolungata fino al 4 ottobre, all’interno del Grand Hotel di Rimini, la mostra fotografica “Lente” a cura di Giorgio Salvatori che ritrae una città fuori stagione che frena il suo ritmo estivo straordinario, diventando onirica e vagamente felliniana.

L’autunno è alle porte, riprendiamoci il nostro tempo.

Riviera sotto la neve _ (PH © GIORGIO_SALVATORI) La città di Rimini sotto il nevone di febbraio 2012

Riviera sotto la neve _ (PH © GIORGIO_SALVATORI)  

La città di Rimini sotto il nevone di febbraio 2012

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Buda o Pest? Nel dubbio, Sziget! http://www.leasociali.it/budapest/ http://www.leasociali.it/budapest/#respond Thu, 13 Aug 2015 07:38:05 +0000 http://www.leasociali.it/?p=1752 Budapest e’ una di quelle città di cui senti sempre parlare, dici si un giorno ci andrò ma non sai assolutamente nulla. La nostra avventura a Budapest, infatti, inizia un po’ cosi, a caso. Per esempio scopriamo solo una volta scese dall’aereo che in Ungheria non c’e’ l’euro bensì il fiorino provando a comprare il […]

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Budapest e’ una di quelle città di cui senti sempre parlare, dici si un giorno ci andrò ma non sai assolutamente nulla.
La nostra avventura a Budapest, infatti, inizia un po’ cosi, a caso. Per esempio scopriamo solo una volta scese dall’aereo che in Ungheria non c’e’ l’euro bensì il fiorino provando a comprare il biglietto dell’autobus. Invano.
Quello e’ stato il primo segnale che Budapest ci avrebbe stupito. E in effetti l’ha fatto. Ecco allora un po’ di curiosità’ che le Asociali hanno scoperto per voi e che vogliono condividere qui:
1. Come vi abbiamo anticipato, a Budapest non c’e’ l’euro ma il fiorino ungherese. Non ci capiamo molto di economia ma qualcuno ci ha detto che per sapere se vale di più l’euro o il fiorino dovevamo guardare il prezzo di un hamburger di Mc Donalds. L’abbiamo fatto: costa 290 fiorini, ovvero 0,93 centesimi di euro. Un risparmio di ben 7 centesimi. Per non parlare dell’acqua che di solito all’estero costa una fortuna, a Budapest te la tirano dietro e te la danno pure gratis per strada in strani sacchetti di plastica che di solito contengono i pesci rossi vinti al Luna Park
2. D’estate la temperatura può superare i 40 gradi. Non fate come noi, lasciate a casa il golfino della nonna e portatevi il costume piuttosto (vedi punto 7)
3. Proprio per via del caldo e dell’aria condizionata quasi inesistente il 90 percento della popolazione maschile va in giro a petto nudo. Non scherziamo quando diciamo che abbiamo visto più pettorali in 3 giorni a Budapest che in tutta la nostra vita. Ci sembra un buon motivo per sfidare il caldo mortale e visitare Budapest d’estate.
4. Budapest e’ conosciuta in tutto il mondo per i suoi festival musicali. Uno dei più famosi e’ il Sziget sull’Isola di Óbudai-sziget. Passare un giorno la’ dentro e’ come passare un giorno nel Paese dei Balocchi. Certo, per delle germofobe come noi i bagni chimici, il sudore e gli street food hanno messo a dura prova la nostra resistenza ma siamo rimaste colpite dalla civilita’ di un festival che riunisce migliaia di giovani da tutto il mondo. Temevamo gente molesta, risse, sporcizia ovunque e invece abbiamo trovato un clima ancora più’ sereno che alla sagra del pinolo di Lido di Savio.
Sziget
5. Se vi dovesse venire un ascesso niente paura: a Budapest ci sono più dentisti che ristoranti. Anche la proprietaria del nostro hotel (Artoral Apartment, che consigliamo) e’ una dentista e il conto lo abbiamo pagato direttamente alla segretaria dello studio. Niente di più normale.
6. In generale gli ungheresi non ci sono sembrati dei gran simpaticoni. Probabilmente e’ un problema di lingua. L’inglese non piace moltissimo quindi evitate come noi discorsi lunghi e tortuosi e andate dritti al punto, sara’ molto apprezzato.
7. Le terme. Noi siamo state a quelle storiche, le Gellert. Ecco, diciamo che non sono proprio sinonimo di ordine e pulizia. Armatevi quindi di tanta pazienza (le vasche sono una dozzina ma per trovare dovrete percorrere kilometri e seguire segnali improponibili) e soprattutto non spaventatevi se una volta usciti dall’acqua i vostri capelli sono diventati biondi. Semplicemente non sono i vostri.
8. I mezzi a Budapest funzionano benissimo. Detto questo, perdervi pure per le vie del centro, attraversate i diversi ponti che collegano Buda a Pest, camminate sul lungo Danubio. E’ proprio lasciandovi trasportare dalla città che scoprirete gli angoli più caratteristici. Fate solo attenzione a quando attraversate la strada. Agli ungheresi piace sgommare al semaforo.
9. Budapest e’ una città turistica ma non hai la stessa sensazione che in altre capitali europee come Berlino, Parigi, Londra. L’atmosfera e’ molto più rilassata e in molti locali fai fatica a distinguere i cittadini di Budapest dai turisti. Tra i posti migliori dove confondersi un po’ ci sono i cosiddetti ruins pub, luoghi dismessi riqualificati in spazi sociali, un po’ vintage, un po’ underground dove si può mangiare e bere, ascoltare musica, vedere esibizioni di artisti, giocare a ping pong o bigliardino, fumare narghile’… uno dei più famosi e il Szimpla, nel quartiere ebraico, che ha ispirato locali simili in tutto il mondo.
10. Il punto 10 e’ la guida alternativa di Budapest proposta proprio dal Szimpla. Per chi sta più di un paio di giorni la consigliamo caldamente.
Guida
Bene, ora avete tutti gli elementi per non arrivare impreparati come noi alla vostra prima visita e Budapest. Ovviamente, aspettiamo i vostri feedback!
SZIA! (CIAO)

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Cocktails trends 2015: i drink più pazzi dell’estate http://www.leasociali.it/i-cocktails-trends-estate-2015/ http://www.leasociali.it/i-cocktails-trends-estate-2015/#respond Thu, 06 Aug 2015 16:50:28 +0000 http://www.leasociali.it/?p=1732 Pignoletto Sbagliato, Lambrusco Loco, Surbéra Rosè, Canova Fizz, in alternativa al solito Mojito o al classico Spritz. Ieri sera all’International Bar Tender, a Milano Marittima, abbiamo assaggiato cocktails inediti al sapore dell’estate e della nostra terra. La formula di questo contest dedicato all’arte del mixology ci è piaciuta particolarmente. Ecco perché: easy&street lo stile del contest, […]

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Pignoletto Sbagliato, Lambrusco Loco, Surbéra Rosè, Canova Fizz, in alternativa al solito Mojito o al classico Spritz.

Ieri sera all’International Bar Tender, a Milano Marittima, abbiamo assaggiato cocktails inediti al sapore dell’estate e della nostra terra. La formula di questo contest dedicato all’arte del mixology ci è piaciuta particolarmente. Ecco perché:

  1. easy&street lo stile del contest, chesi svolgeva interamente on the road
  2. l’atmosfera era internazionale (di quella che piace a noi) con sei barman in gara provenienti da tutto il mondo
  3. abbiamo scoperto come due classici vini romagnoli, Lambrusco e Pignoletto, possono avere un look più glam e contemporaneo
  4. noi amiamo il km zero ed amiamo uno stile di vita healthy, quindi ci è sembrato perfetto il binomio drinks a km zero e tanta frutta locale, da bere ma anche da mangiare. L’abbiamo assaggiata gironzolando tra i cinque corners allestiti da altrettanti produttori locali (sempre on the road) e l’abbiamo gustata anche nei deliziosi cocktails a base di frutta del territorio preparati dai barman “resident”, cioè dagli specialisti dello shaker dei bar più frequentati di Milano Marittima.

Frutta locale da bere e da mangiare- PH G.Salvatori

 

Secondo il parere della giuria, composta da Martina Liverani, direttrice della rivista Dispensa e collaboratrice del blog “Dissapore”, Giorgia Cannarella del blog “Fine Dining Lovers”, e Lorenzo Rondinelli, sommelier professionista e consulente esperto in “spirits”, i migliori sono stati i drinks (entrambi a base di Lambrusco) preparati da Alessandro Procoli – del “Jerry Thomas Speakeasy” di Roma, per ben due volte nella classifica dei World’s 50 Best Bars – e Michael Landart in arrivo direttamente dal Maria Loca, uno dei più apprezzati cocktails bar di Parigi, che hanno portato a casa il primo posto ex aequo.

Vi siete persi il contest, ma siete curiosi? Noi Asociali siamo riuscite a “rubare” un paio di ricette. Eccole.

Per il “Lambrusco Loco”

Gin Tanqueray, sciroppo d’ananas tostato, limone in pezzi, Lambrusco Rosè e guarnizione di cannella sia in polvere che in stecca.

Michael Landart (Parigi) ha preparato il Lambrusco Pazzo, anzi, Loco. Ph G.Salvatori

Michael Landart (Parigi) ha preparato il Lambrusco Pazzo, anzi, Loco.
Ph G.Salvatori

Per il “Surbéra Rosè”

Rum giamaicano (Appleton), liquore alla camomilla, sciroppo di zenzero e camomilla, succo di limone e pompelmo rosa, Bitter al pompelmo e top di Lambrusco di Sorbara

Alessandro Procoli (Roma) ha utilizzato il Lambrusco di Sorbara per il suo "Surbéra Rosè" Ph G.Salvatori

Alessandro Procoli (Roma) ha utilizzato il Lambrusco di Sorbara per il suo “Surbéra Rosè”
Ph G.Salvatori

Il segreto è shackerarlo nel Collins e servirlo con Pane di Roscioli, burro alla vaniglia e acciuga del Cantabrico.

Cheers!

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Rimini la Color Run “asociale “ http://www.leasociali.it/rimini-la-color-run-asociale/ http://www.leasociali.it/rimini-la-color-run-asociale/#respond Mon, 03 Aug 2015 08:35:03 +0000 http://www.leasociali.it/?p=1710 Un arcobaleno di emozioni, il cielo su Rimini tinto di mille colori. T- shirt, facce imbrattate e improbabili travestimenti:abbiamo ceduto anche noi alla corsa più pazza e colorata del Pianeta, la Color Run, dove si corre per “colorare” la propria giornata di felicità.  Che sia con la famiglia, con gli amici, con la dolce metà o persino con il cane. Ecco allora che in una giornata qualunque il cielo, così come i volti e […]

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Un arcobaleno di emozioni, il cielo su Rimini tinto di mille colori.
T- shirt, facce imbrattate e improbabili travestimenti:abbiamo ceduto anche noi alla corsa più pazza e colorata del Pianeta, la Color Run, dove si corre per “colorare” la propria giornata di felicità. 
Che sia con la famiglia, con gli amici, con la dolce metà o persino con il cane. Ecco allora che in una giornata qualunque il cielocosì come i volti e i vestiti, si tinge improvvisamente di colore che fa bene all’umore e all’anima
5km di corsa come metafora della vita che ogni giorno è fatta di mille sfumature: #coloryourlife!

Azzurro: come il colore del mare e del cielo. Pare porti benessere e positività, che è esattamente lo spirito della ColorRun.

 

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Azzurro anche come simbolo di creatività da esprimere liberamente per inventare l’outfit ideale per affrontare nel modo migliore questo evento, il cui unico obiettivo è divertirsi. #lookgood

 Verde: è il colore del popolo, dei corridori, delle 12.500 persone che hanno invaso Rimini.

Verde come le tonalità della natura, ma anche come la rinascita, perché c’è voglia di non pensare a niente (almeno per un giorno!) e di vivere in un mondo fatto solo di allegria. #livegreen

 Rosso: come il colore del cuore, della forza e della determinazione necessari ai runners per arrivare fino al traguardo con il sorriso stampato sul volto.IMG_4108

Rosso è anche passione, quella che lega gli amanti dello sport e di chi corre mano nella mano con il proprio compagno/a per tutto il percorso. #tanticuori

Giallo: è il colore del sole, della sabbia, ma anche delle parrucche alla Carrà. E c’è n’erano tanti che hanno cercato di emulare la Raffa nazionale tra balletti e cori vari. Il risultato non è sempre stato dei migliori, ma l’importante anche in questo caso è partecipare 😀 #giallocarrà

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 Rosa: il colore che ormai identifica la Riviera, a cominciare dal capodanno dell’estate, ma è anche quello che identifica il lato rosa della vita.
In più per la Color Run è anche l’inconfondibile tonalità degli organizzatori RCS Sport – Gazzetta dello Sport. #rosagazzetta

Argento il glitter, novità di questa edizione, è il colore che ha accompagnato l’ultima parte del percorso trasformando la strada in un vero e proprio fiume di brillantini. Si sono appiccicati dappertutto e, probabilmente, li avremo addosso per diversi giorni! #weshine

“A volte le parole non bastano. E allora servono i colori. E le forme. E le note. E le emozioni“. Parola di Alessandro Baricco. E le Asociali sono d’accordo.

 

 

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