Blog Ville #2: Ecco cosa pensa una romana de Roma della nostra Romagna:
“Per una romana di nascita, ma torinese d’adozione, l’Emilia-Romagna è una terra mitologica fatta di discoteche, stabilimenti in cui si fa tutto meno che il bagno e soprattutto senza distinzione tra l’Emilia e la Romagna.
Lo sguardo truce di un romagnolo che si sente assimilato a un emiliano e viceversa mi fa però capire che non posso fare di tutta un’erba un fascio.
Allora eccomi qui, in spiaggia a Rimini, per la prima volta in 31 anni (lo so, che ci volete fare, i miei da adolescente non ci pensavano neppure a mandarmi in questi luoghi di perdizione!), e capisco che il romagnolo è verace, vivace, semplice e abbronzatissimo. La città è studiata per accogliere, qualunque evento, qualunque essere umano. Ad esempio, passeggiando davanti al Grand Hotel di Rimini (uno scorcio di Italia anni Sessanta, imponente ed elegante che quasi ti risucchia in un altro tempo già solo sbirciando dai cancelli di ferro battuto dove Fellini, forse, avrà appoggiato le sue mani prima di prendere l’inquadratura giusta) sfilano orde di ragazzi venuti da tutta Italia e travestiti da…. non lo so, credo da personaggi dei fumetti. Mi chiedo come non svengano sotto il sole, tutti imbardati di acrilico. Ma sono raggianti, felicissimi. La gente in strada si ferma a guardarli che quasi il Grand Hotel passa in secondo piano.
Ecco Rimini è un grande shaker, ci metti dentro un po’ di Cinema, quel retrogusto italiano anni Sessanta che sa di vacanze al mare, di famiglia, un po’ di Cosplay trash, agiti e hai il tuo sabato alternativo.
Potrei soffermarmi sul cibo, ma non voglio dire cose scontate. Dico solo che organizzare una kermesse come Passaggi Di Vino è un attentato alla linea e un piacere orgiastico dopo una giornata di mare. A proposito, le spiagge selvagge con l’acqua cristallina qui ci sono eccome! Basta evitare i luoghi canonici ed ecco che vicino Cervia ci sono pinete che degradano dolcemente nell’acqua.
Il luogo mistico? La Salina: una torre che un tempo dominava le saline del luogo, un impero di trasformazione e cura del prodotto tra i più importanti al mondo. Entrare nel museo e guardare negli occhi i salinari immortalati in video dell’epoca….bè, ti risucchia in una dimensione Amarcord. Da provare, assolutamente”.
Barbara D’Amico
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